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Baby Blues e Depressione Post Partum: parliamone!

Il Baby Blues è una forma depressiva lieve, che si verifica nel 70-80 % delle donne e non è un vero e proprio disturbo dell’umore, ma piuttosto una reazione emotiva all’esperienza del parto.

Cosa sono i Baby Blues e quanto durano?

Ho scoperto, leggendo e studiando, che i Baby Blues sono caratterizzati da tristezza, ansia, fluttuazioni dell’umore, irritabilità, stanchezza, aumentata sensibilità e tendenza al pianto. Io le ho avute tutte, a parte l’ansia. Quella è arrivata dopo.

I Baby Blues hanno un picco tra la terza e la quarta giornata dopo il parto, cioè praticamente quando torni a casa! E possono durare da poche ore fino ad un massimo di due settimane circa dalla nascita del bimbo.

Hanno fatto degli studi su questo fenomeno, dai quali si può ipotizzare che questo stato di “alterazione emotiva” sia dovuto a delle variazioni ormonali nei livelli di estrogeni e progesterone, i quali calano bruscamente dopo il parto, provocando delle reazioni emotive transitorie, che non hanno però alcuna conseguenza sulla madre e sul neonato. Per fortuna!

Ma esiste un disturbo più grave, di cui sento parlare sempre più spesso nella cronaca dei telegiornali, che si chiama Depressione Post Partum, che è diverso dal Baby Blues sia per durata, che per numero di donne che ne soffrono.

La depressione Post Partum: durata e sintomi

La Depressione Post Partum colpisce il 10-15% delle puerpere (cioè le donne che hanno appena partorito); si verifica circa un mese dopo il parto e può durare anche fino a sei mesi/un anno , se non trattata adeguatamente.

I sintomi quali sono?

Dal punto di vista emotivo, si può osservare:

  1. Persistente umore depresso
  2. Sentimenti di inadeguatezza, fallimento, impotenza
  3. Senso di colpa e vergogna
  4. Confusione, ansia o panico
  5. Fantasie di fuga dalle responsabilità
  6. Paure di essere abbandonate dal partner o di fare del male al bambino o a se stesse.

Sul versante cognitivo, si possono manifestare sintomi di:

  1. Incapacità di pensare chiaramente e diprendere decisioni
  2. Difficoltà di concentrazione e memoria.

Dal punto di vista del comportamento si verifica:

  1. Marcato calo di interesse per le attività precedentemente gradite
  2. Rifiuto dei contatti sociali
  3. Incapacità ad affrontare i compiti quotidiani
  4. Disinteresse per la cura personale
  5. Significativi cambiamenti nell’ alimentazione e nel ritmo sonno-veglia
  6. Diminuzione dell’energia e della motivazione in generale.

Se quindi, tu (o la tua compagna/ moglie) oppure una tua amica, ti accorgi di avere qualcuno o tutti questi sintomi, cerca di parlarne il prima possibile con qualcuno per farti aiutare. Questo tipo di disturbo spesso viene sottovalutato sia dai familiari che dal personale sanitario.

Quali possono essere le cause della Depressione Post Partum?

Le cause non sono molto chiare e ci sono più fattori che possono provocarla, anche organici.

Gli studi hanno dato risultati contraddittori, ma sembra che le cause più probabili di insorgenza di questa forma depressiva, siano di origine psicologica e sociale come ad esempio:

  1. La presenza di problemi psichiatrici antecedenti alla gravidanza
  2. L’inizio di problemi psicologici durante la gravidanza (ansia e panico, episodi depressivi)
  3. Difficoltà nella relazione con il partner
  4. Scarsa autostima
  5. Mancanza di reti sociali e di supporto da parte delle famiglie (famiglie di origine lontane o assenti, pochi amici)
  6. Basso livello socioeconomico
  7. Eventi negativi nell’anno precedente all’inizio della gravidanza (lutti, perdite, shock di varia natura)

Le donne che soffrono di Depressione Post Partum potrebbero arrivare a far male al neonato senza accorgersi della gravità, fino a conseguenze letali e/o all’infanticidio (purtroppo succede…).

Per prevenire e/o evitare questi episodi bisogna innanzitutto riconoscerne i sintomi, e poi rivolgersi a professionisti nelle relazioni di aiuto per intraprendere una eventuale psicoterapia adatta. Nelle forme più gravi, può essere necessario l’uso di farmaci, cosa che spesso le neo-madri rifiutano per non interrompere l’allattamento.

Posso affermare che un valido aiuto per tutte le partorienti e le puerpere è l’informazione.

Essere informata sui cambiamenti fisici legati alla gravidanza e al parto, sui tempi necessari per riprendersi dal parto e sui modi di prendersi cura del bambino e di se stessa  una volta a casa, sono aspetti importantissimi per aiutare la donna e la coppia a prepararsi al meglio per il nuovo “compito” di essere genitori.

I Corsi/Incontri di preparazione al parto aiutano moltissimo le donne e le coppie in gravidanza, sia per quanto riguarda le informazioni, sia per quanto riguarda il sostegno e la condivisione delle proprie preoccupazioni e ansie con altre donne/coppie in attesa.

Inoltre, sono un valido aiuto nelle situazioni di Baby Blues e appunto di Depressione Post Parto. E’ sempre meglio prevenire che curare.

Il mio PerCorso

Per sostenere emotivamente tutte le donne che si trovano a vivere con difficoltà il momento della gravidanza e del diventare madre, ho creato un Percorso Individuale e/o di coppia di Accompagnamento alla Nascita e alla Genitorialità, presso il mio studio.

Lo scopo del mio PerCorso Individuale e/o di coppia di Accompagnamento alla Nascita e’ quello di sostenere la donna e la coppia durante tutto il periodo della gravidanza, soprattutto in quei casi in cui la donna ha subito abusi, molestie o traumi importanti precedentemente alla gravidanza.

Se sei interessata, contattami da qui.

Conclusioni

Per concludere, sapere ed essere informati permette di avere aspettative realistiche, e quindi di mettere in atto comportamenti adeguati, con un effetto positivo sullo stato emotivo della madre, del padre e sul benessere del bambino.

Madri felici = bambini felici

Coppie informate = coppie felici


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Dott.ssa Elena Minnaja
Psicologa, Psicoterapeuta Relazionale e Terapeuta EMDR a Cascina (PI)

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