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Strategie anti-ansia durante la pandemia da covid-19

Stiamo tutti passando un momento molto particolare. Questa emergenza Coronavirus ha letteralmente sconvolto la vita a molte persone e credo anche la tua, vero?

Conseguenze della pandemia da COVID-19

In questo periodo abbiamo visto le nostre sicurezze e certezze diminuire giorno dopo giorno. Il mondo è diventato in poco tempo un luogo “non sicuro”, i telegiornali sono un susseguirsi di notizie allarmanti.


Io ho deciso a malincuore di sospendere la mia attività allo studio e di continuare a lavorare solo on-line su Skype, con i pazienti che hanno accettato questo cambiamento di setting. E anche tanti miei colleghi lo hanno fatto.  La salute viene prima di tutto.

Non è la stessa cosa lavorare da casa, dietro lo schermo di un computer, soprattutto con pazienti che richiedono un contatto fisico (la stretta di mano, la pacca sulla spalla, un abbraccio nel momento di una crisi), ma mi sono adeguata per proteggere sia me che gli altri. 
Insomma, un bel cambiamento di vita!

BUCO NERO O PORTALE?

Quando ci succede una cosa così imprevista e imprevedibile, possiamo viverla con paura o con curiosità. Possiamo decidere se considerare questa esperienza un “buco nero” da cui farci risucchiare, oppure una specie di “portale” da attraversare che ci conduce in una dimensione diversa e migliore, o almeno migliorabile. 


All’inizio per me è stato un buco nero, lo confesso e non mi vergogno a dirlo: sono un essere umano. Ho provato ansia, rabbia, spavento, incertezza. Ma dopo qualche giorno, grazie a molte riflessioni e pratiche meditative, ho cominciato a riprendermi nel vero senso della parola, a considerare tutta questa situazione come un portale. E sai cosa mi ha aiutato, oltre ad evitare le notizie allarmanti?
Avere un PIANO.

L’IMPORTANZA DI UN PIANO

Avere un piano ti ridà il potere e quindi la sicurezza che ti permette di restare centrato e di affrontare le cose.
In questo caso mi è venuto in aiuto il Pessimismo Difensivo, di cui ho parlato in un mio articolo ad aprile dell’anno scorso (che coincidenza…)

Il Pessimismo Difensivo è una specie di scudo difensivo che protegge da un possibile fallimento, è una sorta di Salvagente nelle acque agitate della vita; è un modo per acquisire più fiducia nelle tue capacità, adattandoti alle varie situazioni e trovando (in anticipo) soluzioni ai problemi.
Mi chiederai: ma come funziona? Ora te lo spiego.

IL PESSIMISMO DIFENSIVO

Il Pessimismo Difensivo aiuta ad affrontare i pensieri che ti preoccupano o tormentano, predisponendo un “PIANO B”, cioè un’ alternativa possibile al fallimento che ti sei immaginata. Il tuo Salvagente personale, in pratica.

Per farlo, rispondi (meglio in forma scritta) a queste due domande:

  1. Che cosa potrebbe succedermi nella peggiore delle ipotesi se … mi ammalassi di Covid-19 o altro, se non potessi uscire per 2 settimane, se non potessi vedere il mio ragazzo/a, se lui mi lasciasse, se perdessi il lavoro, ecc. ecc.
  2. Se dovesse accadere, il mio “piano B” è … guarirò, imparerò ad usare le videochiamate, farò ginnastica a casa, leggerò di più, troverò l’amore più avanti, cercherò un altro lavoro, ecc.

Ipotizzare di trovarti nella situazione peggiore e sapere in anticipo di poterla affrontare, ha i suoi vantaggi. E’ come se tu ti dicessi: “Ok. La situazione è così, potrebbe succedere questo, ma io sono preparato ad affrontarlo. Ho un piano. Ho il mio salvagente. Posso farcela!”

Qui trovi l’articolo completo.

PENSA UN GIORNO ALLA VOLTA!

Un’altra cosa che mi ha aiutato nei momenti più brutti e più “tristi” di questa emergenza da Coronavirus è stato pensare UN GIORNO ALLA VOLTA. 
Nelle parole di una poetessa (Elena Mikhalkova) ho trovato un po’ di sollievo. E’ una breve poesia davvero rappresentativa sia di una situazione difficile che del come superarla. Sembra scritta proprio per noi!
Spero che ti possa essere utile in quei giorni bui, in cui non riesci a fare niente, in cui non riesci a vedere una luce in fondo al tunnel, o al buco, di cui ti ho parlato. Nel leggerla ho sentito un pizzicorino all’angolo dell’occhio e mi sono commossa …

“Una volta la nonna mi aveva dato un consiglio:
– Nei periodi difficili, vai avanti a piccoli passi.
Fai ciò che devi fare, ma poco alla volta.
Non pensare al futuro, nemmeno a quello che potrebbe accadere domani.
Lava i piatti. Togli la polvere.
Scrivi una lettera. Fai una minestra.
Vedi?
Stai andando avanti passo dopo passo.
Fai un passo e fermati. Riposati.
Fatti i complimenti. Fai un altro passo. Poi un altro.
Non te ne accorgerai, ma i tuoi passi diventeranno sempre più grandi.
E verrà il tempo in cui potrai pensare al futuro senza piangere.”
[di Elena Mikhalkova]

Ho tolto molta polvere in questi giorni e fatto molte minestre sotto forma di pane, pizza, torte. 
Ho anche scritto tanto, ho disegnato e colorato. Ho cercato e visto molti film divertenti, per non pensare troppo e per tirarmi sù il morale! Una bella risata è un ottimo antidepressivo, lo sapevi?

CHIEDI AIUTO, SE NECESSARIO

Se questa situazione estremamente critica e a dir poco particolare ti ha lasciato dei sintomi di malessere generale (ansia generalizzata, problemi di sonno e/o di alimentazione, stress, rabbia mal gestita, depressione, tristezza, ecc.), oppure hai vissuto episodi di lutto in famiglia a causa del Covid-19, rivolgiti ad un professionista preparato e iscritto all’Ordine degli Psicologi della tua regione per una Consulenza.

Se sei un sanitario che ha lottato e sta lottando in prima linea sul fronte Covid-19, molto probabilmente potrai sviluppare quello che si chiama Disturbo Post Traumatico da Stress, che ho descritto ampiamente in una pagina del sito. Puoi rivolgerti ad un Terapeuta EMDR che ti potrà aiutare a rielaborare questo trauma con la T maiuscola e tornare a vivere con più serenità sia il tuo futuro che il tuo lavoro.

COSA MI RICORDERO’ ALLA FINE?

Alcune cose che mi ricorderò quando tutto ciò avrà un epilogo, saranno:

  • la voce registrata nel supermercato che ricorda di evitare assembramenti, di usare mascherina e guanti e di non affollare le casse.
  • l’impossibilità di uscire a camminare o andare a prendere un caffè al bar con una amica.
  • la maturità di mia figlia, che ancora non si sa bene come si svolgerà, ma che sarà comunque memorabile: la maturità ai tempi del Covid-19! Che evento!

Ma ricorderò anche altro, e cioè le video chiamate con la mia famiglia di Milano, le lunghe telefonate con le mie amiche, le partite interminabili a carte con mia figlia, le consulenze on line su Skype con i miei pazienti, il corso di Evolution Mandala che ho seguito, e tanto altro ancora. Si perché, in tutta questa situazione critica e traumatica, ho deciso che voglio imparare qualcosa.

LA CRESCITA TRAUMATICA

La chiamano “crescita traumatica”, cioè quella capacità che abbiamo di imparare qualcosa da un momento di crisi, qualcosa su noi stessi ma anche sugli altri; ogni crisi ci mette di fronte alla nostra nudità e ci permette di ritrovare le nostre risorse interiori, la nostra forza, le nostre capacità di cambiamento, la nostra resilienza.
Questo tempo ce lo ricorderemo a lungo, e anche i nostri figli o amici. Usiamolo al meglio, cercando di superare tutta questa situazione per poi tornare ad una vita migliore o comunque diversa.


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Dott.ssa Elena Minnaja
Psicologa, Psicoterapeuta Relazionale e Terapeuta EMDR a Cascina (PI)

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