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Come comportarsi con un figlio in caso di separazione?

Questa domanda viene spontanea a chi si trova ad affrontare una separazione/divorzio o che, dopo un divorzio, si trova in situazioni di “famiglie allargate”. Le separazioni sono ormai all’ordine del giorno e i problemi che ne conseguono riguardano molti. Ne ho parlato in un recente articolo, che puoi leggere qui.

Se l’argomento ti riguarda direttamente, ti sarai trovata/o a chiederti cosa fare, come comportarti con i tuoi figli.

Ancora prima di un divorzio, i figli di una coppia in crisi, avranno quasi sicuramente visto e interiorizzato i conflitti tra i genitori. E’ inevitabile. Potrebbero quindi mostrare un comportamento problematico. Anche se ogni bambino reagisce in modo diverso, senza dubbio un divorzio è un evento traumatico, per tutti. Ma per un figlio lo è in misura diversa, che va oltre il suo potere e la sua comprensione.

Un figlio potrebbe avere paura del proprio futuro, potrebbe diventare aggressivo o iperdipendente, potrebbe incolpare voi del fatto che l’altro genitore se ne sia andato di casa. L’elenco può allungarsi a dismisura.

Cosa fare?

Per prima cosa, evitare di personalizzare troppo queste reazioni. Piuttosto bisogna considerare con attenzione ciò che si nasconde sotto la superficie.

Qualunque sia l’atteggiamento di tuo figlio, è indubbio che l’allontanamento di un genitore o l’ingresso in famiglia di un nuovo partner, stimoli una reazione emotiva importante in un figlio. Il tema della famiglia in crisi e dell’abbandono lo ritroviamo in molti film, a cominciare dal famoso “Kramer contro Kramer” del 1979.

Il compito del genitore è gestire tali emozioni in modo che diventino costruttive e aiutino il figlio a superare la situazione nel miglior modo possibile.

Lo sai che i bisogni psicologici di un figlio aumentano considerevolmente durante e dopo un divorzio? La sua reazione può essere emotiva, comportamentale oppure di entrambi i tipi.

Le conseguenze del divorzio

Statisticamente, in caso di divorzio, la custodia dei figli viene affidata più spesso alle madri, che si ritrovano così ad essere penalizzate a livello economico e anche sociale. Inoltre, dopo un divorzio, una parte dei figli non vede più il padre o lo vede molto poco. Spesso i coniugi si allontanano per motivi di lavoro e i figli diventano “irraggiungibili” per il coniuge che si è staccato dal nucleo.

Il risultato qual’è? Che il figlio si trova in una situazione nuova, di mancanza e di perdita. E il genitore che ha ottenuto l’affidamento del figlio ora dovrà controllarlo ed educarlo da solo, o quasi.

Un’altra cosa da tenere presente è che il genitore che ha in custodia o affido il figlio in questo momento sarà più stressata/o, più debole e forse più permissiva/o nei confronti del bambino, il quale se ne accorge. E spesso se ne approfitta, direi.

I bambini si accorgono di tutto!

Anche un nuovo matrimonio è fonte di tensioni, magari perché ci sono altri bambini, altre regole ed abitudini diverse. La mancanza di un modello chiaro può essere molto dannosa per un ragazzino che si trova davanti a sfide e scelte quotidiane, e che scopre che il proprio genitore non è più così affidabile come credeva.

Tutte queste “vicende” e molte altre, fanno parte della realtà del divorzio e ognuna necessita di una strategia specifica. Ma in ogni caso, le necessità restano le stesse: indipendentemente dai vostri problemi di coppia, questi rischiano di avere delle conseguenze sulla serenità dei vostri figli, fino ad oscurarne i bisogni. E per chi rimane con loro non potrebbe esserci momento peggiore, perché sicuramente sarà sotto stress dal punto di vista emotivo, e avrà la sensazione che i problemi siano insormontabili.

Ciononostante, è fondamentale che entrambi gli ex si occupino delle esigenze dei propri figli. Il ruolo genitoriale e quindi la responsabilità di essere un buon genitore, lo avrete sempre. Potete decidere di non essere più coniugi, ma genitori lo sarete sempre.

Parliamo delle strategie

  • ACCETTAZIONE – Si tratta dell’esigenza più importante, perché la fase che il bambino attraversa è caratterizzata da grande fragilità. La sua personalità è in formazione, soprattutto se è molto piccolo. E’ in cerca di approvazione e di quel senso di appartenenza che ora, in famiglia, gli manca.
  • GARANZIA DI SICUREZZA – Fate ogni sforzo possibile per rassicurare vostro figlio che, anche se la sua famiglia si è frammentata, sarà sempre comunque protetto. Dovete trasmettergli la sensazione che il “nucleo” della famiglia resta intatto, e che anche da divorziati voi siete padroni della situazione.
  • LIBERAZIONE DAL SENSO DI COLPA – Spesso i bambini si sentono colpevoli della fine del matrimonio dei genitori. “E’ stata colpa mia?” si chiedono e lo chiedono ai genitori. I bambini pensano di aver contribuito alla separazione di mamma e papà, e incolpano se stessi e il proprio comportamento “sbagliato”. Fategli capire chiaramente che lui non ha nessuna colpa!
  • BISOGNO DI REGOLE – Con la “perdita” di uno dei genitori (madre o padre che sia), il bambino avrà ancora più bisogno di una vita “senza scosse”, il più possibile strutturata: non fategliela mancare! Non è il momento di viziarlo, anche se la voglia di farlo è grande. Ora più che mai ha bisogno di un’identità, aiutatelo a capire che il mondo va avanti e che lui ne è parte integrante.
  • NECESSITA’ DI AVERE UN GENITORE EQUILIBRATO, CHE GESTISCA LA SITUAZIONE CON POLSO – Anche se sei rimasto solo/a a educare tuo figlio, e forse non ti senti abbastanza coraggioso/ o pensi di non farcela, hai il dovere di apparire forte davanti a tuo figlio/a. Soprattutto se la crisi è stata forte e condita da liti, tuo figlio sarà preoccupato sia per te che per l’altro genitore. Tuo figlio ti conosce e quindi sarà particolarmente sensibile a tutte le vostre tensioni emotive. Devi fare il possibile per fargli capire che anche solo/a sei solida e in grado di portare avanti la famiglia. Così facendo gli dai la possibilità di rilassarsi.
  • NECESSITA’ DI LASCIARE CHE I BAMBINI RESTINO BAMBINI – Non è compito dei figli lenire il dolore dei genitori, di nessuno dei due. Troppo spesso i figli diventano uno scudo o un’arma nella lotta tra genitori. Il mondo è già abbastanza duro, per loro, senza doverli caricare anche di questo peso, non trovi?

Conclusioni

  • Non scaricate sui figli situazioni che non possono controllare. Nessuno, tanto meno un bambino, può sopportare una simile responsabilità.
  • Non chiedete ai bambini di gestire e risolvere problemi da adulti: non sono equipaggiati per capirli. Il loro compito è concentrarsi sulle fasi evolutive che stanno vivendo!
  • I bambini stanno meglio con entrambi i genitori e in una situazione di stabilità emotiva, questo è un dato di fatto.
  • Se la relazione con il partner è terminata e avete preso strade e direzioni diverse, potete comunque impegnarvi ad essere genitori insieme.

Se per entrambi la priorità è il vostro bambino, allora sarà più facile gestire il trauma post-divorzio per tutti.

Il mio consiglio è di invitare sempre i coniugi a stringere un’alleanza, partendo dal presupposto che il loro rapporto non è finito ma si è trasformato rispetto al passato. Da un legame intimo ed emotivamente coinvolto, basato sulla quotidianità, deve diventare una relazione fatta di obiettivi comuni che riguardano i figli.

Se ognuno riesce a dimenticare l’odio e il senso di tradimento che prova per l’ex, farà un dono enorme ai propri figli. I bambini hanno un legame profondo, genetico ed emotivo con entrambi i genitori e hanno bisogno di un rapporto stabile con entrambi. Non è bello né educativo screditare l’altro coniuge agli occhi del figlio.

Quindi cari genitori, che siete divorziati e che avete dei figli, mettete da parte tutte le complicazioni emotive, (magari con l’aiuto di uno o più esperti) e fate in modo di ri-stabilire una relazione sana con il vostro ex. Alla lunga, questa scelta, sarà la migliore per tutti. Anche per voi.


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Dott.ssa Elena Minnaja
Psicologa, Psicoterapeuta Relazionale e Terapeuta EMDR a Cascina (PI)

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